
Il punto di svolta che aspettavamo.
Il panorama della terapia del dolore è stato recentemente aggiornato dalle ASPN Best Practice Guidelines 2024, redatte dall'American Society of Pain and Neuroscience, una delle società scientifiche più autorevoli nel settore.
Questo documento stabilisce il nuovo standard di riferimento clinico per l'approccio al dolore sacro-iliaco.
Perché è importante
Per anni il dolore sacro-iliaco è stato una sfida diagnostica, portando spesso a trattamenti non specifici.
ASPN ha fatto ordine.
Ha Preso tutta la letteratura più recente, l'ha filtrata, discussa, e ha prodotto un documento chiaro che definisce un percorso graduale e scientificamente fondato per la diagnosi e il trattamento del dolore nella zona sacro-iliaca.
Un percorso che parte da trattamenti semplici e arriva – solo quando serve davvero – alle tecniche più evolute di neuromodulazione o fusione mini-invasiva.
Diagnosi: meno intuizione, più metodo
Il messaggio di ASPN è netto: non basta "pensare" che il dolore venga da lì. Bisogna dimostrarlo.
La diagnosi oggi si basa su tre pilastri:
- Visita clinica accurata, con test provocatori ben codificati (FABER, Thigh Thrust, Gaenslen, ecc.).
- Almeno tre test positivi per poter sospettare con buona probabilità che la sacro-iliaca sia coinvolta.
- Blocco diagnostico guidato, una piccola infiltrazione con anestetico che "spegne" l'articolazione per capire se il dolore viene davvero da lì.
Quando il dolore cala di oltre il 50%, la diagnosi è confermata.
Semplice, concreto, ripetibile.
Ed è questo che oggi differenzia un approccio serio da uno approssimativo.
Trattamento conservativo: la vera prima linea
Le nuove linee guida mettono in chiaro un concetto che dovremmo ripetere come un mantra:
prima si cura il movimento, poi si cura con l'ago.
Fisioterapia mirata, rinforzo dei muscoli che stabilizzano il bacino, educazione posturale, farmaci antinfiammatori e qualche accorgimento quotidiano (come un supporto pelvico) possono bastare, se seguiti con costanza.
Il messaggio è anche culturale: non esiste un singolo "colpevole" del dolore, ma un sistema da riequilibrare.
Le infiltrazioni: precisione, non improvvisazione
Se la fase conservativa non basta, ASPN promuove le infiltrazioni intra-articolari sotto guida radiologica.
Non una puntura fatta "a occhio", ma una procedura mirata e documentata, che combina cortisone e anestetico.
Non è una routine da ripetere a oltranza: è uno strumento diagnostico e terapeutico preciso, che aiuta a capire la causa del dolore e a migliorare la sintomatologia, soprattutto se i risultati sono confermati dal blocco diagnostico iniziale.
La radiofrequenza: quando il dolore non molla
C'è poi la radiofrequenza dei rami laterali, la parte più tecnologica e forse più affascinante di queste linee guida.
In pratica, con sonde sottili si "silenziano" i nervi che portano il segnale doloroso dall'articolazione, senza toccare la parte motoria.
Si tratta di una forma di precisione terapeutica che, nei giusti candidati, può dare sollievo anche per un anno intero, unendo la fisica, l'anatomia e la tecnologia.
E quando non basta più niente?
L'ultimo gradino, per chi ha provato tutto e continua a soffrire, è la fusione sacro-iliaca mini-invasiva.
Non si parla di chirurgia "pesante", ma di piccoli impianti che stabilizzano un'articolazione ormai compromessa, riducendo il movimento patologico e quindi l'infiammazione cronica.
ASPN non la propone per tutti, anzi: la consiglia solo quando ogni altra strada è fallita.
Ma quando serve, cambia davvero la qualità di vita.
In sintesi
Il documento ASPN 2024 segna un punto fermo: il dolore sacro-iliaco non è più un territorio incerto o di ipotesi.
È una condizione diagnosticabile, trattabile e con significativi margini di miglioramento in molti casi.
La chiave è la precisione diagnostica e l'applicazione di un percorso terapeutico personalizzato e basato su evidenze scientifiche.
🖋️ Articolo a cura del dott. Alessandro Giammarusti, neurochirurgo e terapista del dolore.
Fonti
ASPN Best Practice Guidelines for the Treatment of Sacroiliac Disorders, 2024.
Fonti
ASPN Best Practice Guidelines for the Treatment of Sacroiliac Disorders, 2024.
patologia
Per una spiegazione chiara e pratica sulla patologia, leggi la scheda informativa sulla sacroileite.
patologia
Per una spiegazione chiara e pratica sulla patologia, leggi la scheda informativa sulla sacroileite.
Caso clinico
Per un esempio leggi dolore cronico da sacroileite trattato con radiofrequenza.
Caso clinico
Per un esempio leggi dolore cronico da sacroileite trattato con radiofrequenza.
Autore
Dr. Alessandro Giammarusti
Neurochirurgo e Terapista del dolore