
L’ernia discale cervicale è una condizione in cui il disco intervertebrale del collo si sposta dalla sua sede, comprimendo i nervi o il midollo spinale.
Può provocare dolore al collo, spalle e braccia, associato a formicolii, perdita di sensibilità o difficoltà di forza muscolare.
Colpisce soprattutto adulti tra i 30 e i 50 anni.
Può ridurre significativamente la qualità di vita quotidiana, ostacolando lavoro, sonno e attività comuni.
Le cause principali sono l’usura del disco, traumi o posture scorrette, mentre fattori come sedentarietà e fumo aumentano il rischio.
La diagnosi si basa su visita specialistica ed esami come risonanza magnetica o TAC.
I trattamenti includono farmaci, fisioterapia, infiltrazioni e, nei casi più gravi, chirurgia mirata.
La prevenzione si fonda su postura corretta, esercizio fisico regolare e gestione equilibrata dei carichi.
Cos’è l'ernia cervicale
Tra le vertebre del collo (vertebre cervicali) ci sono dei “cuscinetti” chiamati dischi intervertebrali. Quando uno di questi si rompe o si sposta, parte del suo contenuto può comprimere i nervi vicini. Questo provoca dolore e altri sintomi che si irradiano dal collo verso le braccia.
Chi può essere colpito
Chiunque può svilupparla, ma è più frequente:
- Negli adulti tra i 30 e i 50 anni
- In chi svolge lavori pesanti o movimenti ripetitivi del collo
- In chi ha una predisposizione genetica
Approfondimento
Le ernie cervicali più comuni sono localizzate a livello C5-C6 e C6-C7, sedi maggiormente soggette a stress meccanico.
Approfondimento
Le ernie cervicali più comuni sono localizzate a livello C5-C6 e C6-C7, sedi maggiormente soggette a stress meccanico.
Cause e fattori di rischio
Cause comuni
- Degenerazione del disco legata all’età
- Traumi o incidenti (colpo di frusta, cadute)
- Movimenti bruschi o sollevamento di pesi
Comportamenti o condizioni che aumentano il rischio
- Posture scorrette prolungate (computer, smartphone)
- Fumo (riduce l’ossigenazione dei dischi)
- Sedentarietà o mancanza di esercizio mirato
Consiglio pratico
Fai una pausa di 5 minuti ogni ora al computer, muovi spalle e collo per ridurre la rigidità.
Consiglio pratico
Fai una pausa di 5 minuti ogni ora al computer, muovi spalle e collo per ridurre la rigidità.
Sintomi e segnali di allarme
Sintomi tipici
- Dolore al collo che si irradia al braccio: “come una scossa elettrica”
- Formicolii o intorpidimento a mano e dita
- Debolezza che rende difficile aprire una bottiglia o sollevare oggetti
Segnali che richiedono attenzione medica immediata
- Perdita importante di forza in un arto
- Difficoltà a controllare movimenti fini (scrivere, abbottonarsi)
- Sintomi bilaterali o disturbi alla deambulazione (possibile compressione midollare)
Approfondimento
La comparsa di segni piramidali (iperreflessia, segno di Babinski) suggerisce una mielopatia cervicale e richiede valutazione urgente.
Approfondimento
La comparsa di segni piramidali (iperreflessia, segno di Babinski) suggerisce una mielopatia cervicale e richiede valutazione urgente.
Diagnosi
Visita medica
Il medico raccoglie la storia clinica, valuta dolore, forza muscolare, sensibilità e riflessi.
Esami più comuni
- Risonanza magnetica (RMN)→ mostra con precisione disco ed eventuale compressione nervosa
- Tomografia assiale computerizzata (TAC) → utile in casi complessi o se la RMN non è possibile
- Elettromiografia (EMG) → verifica il funzionamento dei nervi
Approfondimento
la RMN è gold standard. La TAC resta indicata soprattutto per lo studio di osteofiti o in pazienti non candidabili alla risonanza.
Approfondimento
la RMN è gold standard. La TAC resta indicata soprattutto per lo studio di osteofiti o in pazienti non candidabili alla risonanza.
Trattamenti
Terapie non invasive
- Farmaci antidolorifici o antinfiammatori
- Fisioterapia mirata per migliorare mobilità e postura
- Tecniche di rilassamento e correzione delle abitudini quotidiane
Consiglio pratico
non interrompere fisioterapia o esercizi appena il dolore diminuisce: la costanza riduce recidive.
Consiglio pratico
non interrompere fisioterapia o esercizi appena il dolore diminuisce: la costanza riduce recidive.
Procedure interventistiche
- Infiltrazioni selettive: farmaco iniettato vicino al nervo irritato
- Radiofrequenza pulsata: modulazione del dolore tramite impulsi elettrici
- Microdiscectomia (nei casi più gravi): rimozione chirurgica della parte di disco che comprime il nervo
Ruolo del terapista del dolore
Il terapista del dolore aiuta a ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita, scegliendo le terapie più adatte al singolo paziente, con un approccio graduale e personalizzato.
Prevenzione
- Mantenere una postura corretta, soprattutto davanti al PC
- Evitare di sollevare carichi pesanti con movimenti bruschi
- Allenarsi regolarmente con esercizi dolci (yoga, pilates, nuoto)
- Smettere di fumare per migliorare la salute dei dischi
Consiglio pratico
regola l’altezza del monitor in modo che gli occhi siano allineati, riducendo lo stress sul collo.
Consiglio pratico
regola l’altezza del monitor in modo che gli occhi siano allineati, riducendo lo stress sul collo.
FAQ
1. Quanto dura il recupero da un’ernia cervicale?
Il recupero varia molto da persona a persona. Nella maggior parte dei casi, i sintomi migliorano con trattamenti conservativi (farmaci, fisioterapia, esercizi posturali) entro 6-12 settimane. Se il dolore è intenso o persistente, i tempi possono essere più lunghi. Nei casi più complessi, può essere necessario ricorrere a procedure interventistiche o chirurgiche.
La costanza nelle terapie e il rispetto delle indicazioni mediche sono determinanti per accelerare la guarigione.
2. Tutte le ernie cervicali richiedono chirurgia?
Assolutamente no. Solo una piccola percentuale di ernie cervicali richiede un intervento chirurgico, di solito quando ci sono deficit neurologici gravi (perdita di forza, difficoltà a camminare, disturbi agli sfinteri) o quando le terapie conservative non danno risultati.
La maggior parte dei pazienti migliora con un approccio non invasivo, che combina farmaci, fisioterapia ed eventualmente infiltrazioni.
3. Il dolore da ernia discale cervicale può tornare?
Sì, il dolore può ripresentarsi, soprattutto se non vengono corrette le abitudini che hanno contribuito al problema (posture scorrette, sedentarietà, movimenti bruschi).
Dopo un episodio di ernia cervicale, i dischi rimangono più fragili e il collo più vulnerabile.
Un programma di riabilitazione e prevenzione, con esercizi mirati e attenzione allo stile di vita, riduce sensibilmente il rischio di recidive.
4. Posso fare sport se ho un’ernia cervicale?
Nella maggior parte dei casi sì, ma con alcune attenzioni.
Attività dolci come camminata, nuoto, yoga o ginnastica posturale sono raccomandate perché rinforzano i muscoli e migliorano la mobilità senza stressare eccessivamente il collo.
Sono invece da evitare sport ad alto impatto (arti marziali, rugby, sollevamento pesi pesanti) o movimenti che comportano traumi e colpi improvvisi.
È fondamentale chiedere al medico o fisioterapista quali attività sono adatte alla propria condizione.
5. Quando devo rivolgermi subito allo specialista?
Devi consultare rapidamente uno specialista se compaiono segnali d’allarme come: perdita di forza a un braccio o a una mano, difficoltà a camminare o mantenere l’equilibrio, perdita di sensibilità importante, problemi a urinare o a controllare l’intestino. Questi sintomi possono indicare una compressione significativa del midollo spinale e richiedono valutazione immediata. Anche un dolore persistente, nonostante le cure di base, merita approfondimento.
6. Collare cervicale: serve davvero? Per quanto tempo usarlo?
Il collare morbido può dare sollievo a breve termine nelle fasi acute per limitare i movimenti dolorosi, ma un uso prolungato indebolisce la muscolatura. In genere, se indicato, va usato per pochi giorni e sempre su prescrizione, mentre si avvia la riabilitazione attiva.
7. Qual è la posizione migliore per dormire e che cuscino usare?
Molti pazienti stanno meglio supini o sul fianco, con cuscino che riempia bene lo spazio tra collo e spalle mantenendo il capo in asse con la colonna. Un solo cuscino, di altezza adeguata, aiuta a ridurre tensioni e risvegli dolorosi
8. RMN o TAC: quale esame è più indicato?
La RMN è l’esame di prima scelta perché visualizza bene dischi e radici nervose;.
La TAC è utile se la RMN non è possibile o per studiare osteofiti/ossa e nella pianificazione chirurgica.
L’EMG può aiutare a confermare l’irritazione del nervo
9. Infiltrazioni: funzionano? Ci sono rischi?
Le infiltrazioni selettive (peridurali/foraminali) possono ridurre dolore e infiammazione e sono generalmente sicure quando eseguite da specialisti con guida radiologica. L’efficacia è variabile e talvolta sono richiesti più cicli. Possibili rischi (non comuni): infezione, cefalea da puntura durale, transitori disturbi sensitivi.
La selezione del paziente e la tecnica riducono le complicanze.
Consigli pratici
- Ergonomia prima di tutto: monitor allineato agli occhi, spalle rilassate, pausa attiva di 3–5 minuti ogni 45–60 minuti
- Routine quotidiana: 10–15 minuti al giorno di chin-tuck, mobilità dolce e rinforzo scapolo-cervicale; meglio la costanza dell’intensità
- Uso mirato del collare: solo nei picchi di dolore e per pochi giorni, mentre avvii la fisioterapia.
- Sonno protettivo: cuscino che mantenga il collo in asse; evita posizioni estreme o due cuscini sovrapposti.
- Cambia spesso posizione durante il lavoro e usa sedie ergonomiche o supporti lombari.
- Segnali d’allarme: deficit di forza, disturbi della marcia o sfinterici → valutazione specialistica urgente.
Consigli pratici
- Ergonomia prima di tutto: monitor allineato agli occhi, spalle rilassate, pausa attiva di 3–5 minuti ogni 45–60 minuti
- Routine quotidiana: 10–15 minuti al giorno di chin-tuck, mobilità dolce e rinforzo scapolo-cervicale; meglio la costanza dell’intensità
- Uso mirato del collare: solo nei picchi di dolore e per pochi giorni, mentre avvii la fisioterapia.
- Sonno protettivo: cuscino che mantenga il collo in asse; evita posizioni estreme o due cuscini sovrapposti.
- Cambia spesso posizione durante il lavoro e usa sedie ergonomiche o supporti lombari.
- Segnali d’allarme: deficit di forza, disturbi della marcia o sfinterici → valutazione specialistica urgente.
Ernia Discale Cervicale in 5 punti chiave
① Cos’è → Spostamento di un disco intervertebrale del collo che può comprimere nervi o midollo, causando dolore e disturbi neurologici.
② Chi colpisce → Più frequente tra i 30 e i 50 anni, soprattutto in chi svolge lavori pesanti, mantiene posture scorrette o ha predisposizione genetica.
③ Sintomi principali → Dolore al collo e alle braccia, formicolii, perdita di sensibilità o forza muscolare, nei casi gravi difficoltà di equilibrio.
④ Trattamenti → Farmaci, fisioterapia e infiltrazioni nelle forme lievi-moderate; chirurgia mirata nei casi resistenti o con deficit neurologici importanti.
⑤ Prevenzione → Postura corretta, esercizi regolari, evitare fumo e sovraccarichi sul collo.
Autore
Dr. Alessandro Giammarusti
Neurochirurgo e Terapista del dolore