Sono un medico, neurochirurgo e terapista del dolore

Credo in una medicina che unisca competenza e ascolto

La cura, per me, nasce lì:
nello spazio sottile tra scienza e umanità

Il mio percorso

La mia prima identità è stata quella del neurochirurgo. Ma col tempo ho capito che curare il dolore richiede qualcosa di più: saper ascoltare anche ciò che non si dice.

Mi chiamo Alessandro Giammarusti, sono nato a Roma il 5 febbraio 1981 e faccio il medico dal 2006. Ho iniziato il mio percorso in neurochirurgia, ma negli ultimi anni la mia attenzione si è spostata sempre di più sulla terapia del dolore, che oggi rappresenta il cuore del mio lavoro.

Non è stato un cambiamento improvviso. È successo nel tempo, ascoltando i pazienti, rendendomi conto che molti di loro non avevano bisogno solo di un intervento tecnico, ma di essere visti, ascoltati, accompagnati. Ho sentito il bisogno di offrire qualcosa di più, o forse di diverso.
Così mi sono formato in nuove tecniche: infiltrazioni, ossigeno-ozonoterapia, approcci integrati, terapia interventistica del dolore (radiofrequenza, periduroscopia, neurostimolazione midollare, ecc.). E mi sono rimesso a studiare, con passione.
Ho conseguito un master universitario in Terapia del Dolore a Firenze, con il massimo dei voti, ma la parte più preziosa resta quella che non si insegna sui libri.

Per me non è mai stata solo una questione di diagnosi e terapie. Cerco ogni giorno di tenere insieme precisione medica ed empatia, perché credo che la cura vera nasca lì, in quello spazio sottile tra competenza e umanità.
C'è una domanda che mi porto dentro da tempo e che guida gran parte delle mie scelte:
Come si può restituire senso e dignità a una persona, quando il dolore sembra aver preso tutto il resto?
Non sempre ho la risposta, ma è la direzione in cui cammino.

Fuori dall'ospedale, ho un'altra passione che mi accompagna da quando ero ragazzo: il pianoforte.
Ho avuto la possibilità di suonare con la Pianolink Philharmonic Orchestra molti concerti di Beethoven, Prokofiev, Shostakovich e opere uniche come le Variazioni Paganini di Lutosławski. Ho avuto la fortuna di frequentare una masterclass al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, un'esperienza che mi ha insegnato che per suonare bene – e anche per curare bene – bisogna saper ascoltare davvero, con pazienza, con attenzione.

La musica mi ha insegnato che anche in medicina, come in un grande concerto, il segreto non sta solo nel gesto tecnico, ma nell’ascolto profondo. Spesso, anche il silenzio può essere una cura.

La mia prima identità è stata quella del neurochirurgo. Ma col tempo ho capito che curare il dolore richiede qualcosa di più: saper ascoltare anche ciò che non si dice.

Mi chiamo Alessandro Giammarusti, sono nato a Roma il 5 febbraio 1981 e faccio il medico dal 2006. Ho iniziato il mio percorso in neurochirurgia, ma negli ultimi anni la mia attenzione si è spostata sempre di più sulla terapia del dolore, che oggi rappresenta il cuore del mio lavoro.

Non è stato un cambiamento improvviso. È successo nel tempo, ascoltando i pazienti, rendendomi conto che molti di loro non avevano bisogno solo di un intervento tecnico, ma di essere visti, ascoltati, accompagnati. Ho sentito il bisogno di offrire qualcosa di più, o forse di diverso.
Così mi sono formato in nuove tecniche: infiltrazioni, ossigeno-ozonoterapia, approcci integrati, terapia interventistica del dolore (radiofrequenza, periduroscopia, neurostimolazione midollare, ecc.). E mi sono rimesso a studiare, con passione.
Ho conseguito un master universitario in Terapia del Dolore a Firenze, con il massimo dei voti, ma la parte più preziosa resta quella che non si insegna sui libri.

Per me non è mai stata solo una questione di diagnosi e terapie. Cerco ogni giorno di tenere insieme precisione medica ed empatia, perché credo che la cura vera nasca lì, in quello spazio sottile tra competenza e umanità.
C'è una domanda che mi porto dentro da tempo e che guida gran parte delle mie scelte:
Come si può restituire senso e dignità a una persona, quando il dolore sembra aver preso tutto il resto?
Non sempre ho la risposta, ma è la direzione in cui cammino.

Fuori dall'ospedale, ho un'altra passione che mi accompagna da quando ero ragazzo: il pianoforte.
Ho avuto la possibilità di suonare con la Pianolink Philharmonic Orchestra molti concerti di Beethoven, Prokofiev, Shostakovich e opere uniche come le Variazioni Paganini di Lutosławski. Ho avuto la fortuna di frequentare una masterclass al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, un'esperienza che mi ha insegnato che per suonare bene – e anche per curare bene – bisogna saper ascoltare davvero, con pazienza, con attenzione.

La musica mi ha insegnato che anche in medicina, come in un grande concerto, il segreto non sta solo nel gesto tecnico, ma nell’ascolto profondo. Spesso, anche il silenzio può essere una cura.

Maggio 2022 - Abilitazione per trattamento con ossigeno ozonoterapia – SIOOT

Aprile 2022 - Master II livello Terapia del Dolore – Università di Firenze (110/110)

Giugno 2021 - Corso Tecniche Infiltrative Ecoguidate

Aprile 2021 – Luglio 2021 - Medico frequentatore – Ospedale di Lodi

Ottobre 2020 - Corso tecniche infiltrative colonna – Milano

Luglio 2007 – Agosto 2012 - Specializzazione Neurochirurgia – Università di Verona (cum laude)

Settembre 2009 – Febbraio 2010 - Training Neurotraumatologia – Università “La Sapienza” Roma

Gennaio 2009 – Settembre 2009 - Studio CONSCIOUS 2

Marzo 2007 - Iscrizione Ordine dei Medici di Roma (n. 55620)

Ottobre 2006 - Laurea Medicina e Chirurgia – “La Sapienza” Roma (cum laude)

Novembre 2003 – Marzo 2005 - Internato Chirurgia d’Urgenza – “La Sapienza” Roma

2000 – 2001 - Volontario Croce Rossa – Roma EST

Luglio 2000 - Maturità Classica – Liceo “Giulio Cesare” Roma